Rassegna Militare

Un film sui carristi israeliani (dal di dentro)

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    Bricchetto
    Post: 56
    Registrato il: 19/07/2009
    Sesso: Maschile
    00 26/08/2009 17:51
    CINEMA: VENEZIA; LEVANON, LA GUERRA VISTA DA UN TANK/ANSA

    (ANSA) - ROMA, 26 AGO - Tra i film di cui si parlera' molto
    alla prossima Mostra del Cinema di Venezia c'e' indubbiamente
    Levanon (Lebanon) opera d'esordio dell'israeliano Samuel Maoz
    che, dopo l'anteprima veneziana, andra' ai festival di Toronto e
    New York. Serio candidato al Leone del Futuro/ Premio Luigi De
    Laurentiis, il film e' a firma di un autore che ha alle spalle
    un serio tirocinio tra documentari e programmi televisivi. Ma
    questa storia gli appartiene in modo drammaticamente diretto,
    tanto da aver dichiarato ''forse se non avessi covato in fondo
    alla mente questo progetto la mia vita avrebbe avuto un'altra
    piega e magari sarei impazzito''.
    [SM=g9720]
    Infatti, coscritto appena ventenne, Samuel Maoz fu tra i primi
    soldati israeliani a varcare la frontiera con il Libano nel
    giugno del 1982. Coinvolto nei primi scontri, ferito
    superficialmente a una gamba, il futuro regista avrebbe rimosso
    quell'episodio fino a quando, due anni fa, non si sarebbe
    risolto ad affrontare di petto la sua memoria personale e quella
    collettiva della sua generazione, proprio come accaduto ad Ari
    Folman, l'autore di Valzer con Bashir, appena un anno fa.
    [SM=g9591]
    La pagina buia delle guerre di Israele in Libano era stata
    aperta nel 1992 dal libanese Samir Habchi con The Tornado, prima
    opera a narrare quel conflitto dal punto di vista degli
    sconfitti e della gente comune coinvolta negli scontri tra
    l'esercito di Tsahal e gli Hezbollah. Ma le facce del prisma del
    ricordo rimosso di tutto il Medio Oriente dai massacri di Sabra
    e Chatila in poi, sono molteplici, dalla tragedia palestinese
    alle vicende della comunita' drusa e maronita, al complesso di
    colpa dei soldati israeliani. La vera sorpresa di Levanon sta
    pero' nel raccontare questa storia letteralmente ''dal di
    dentro''. [SM=g9720]
    Ne sono infatti protagonisti i giovanissimi carristi
    che, rinchiusi nel loro carro armato, oltrepassano la frontiera
    libanese per una missione che dovrebbe essere di puro appoggio
    alle avanguardie di fanteria. Dal microcosmo del tank, il mondo
    si riduce a una feritoia stretta, da cui per lo piu', si guarda
    attraverso il visore a raggi infrarossi. Il mondo diventa un
    acquario quasi astratto, in cui le persone umane prendono forma
    come ectoplasmi, possibili bersagli, incidenti di percorso. I
    protagonisti della storia - dice il regista - non sono eroi e
    non vogliono nemmeno diventarlo; ma sono uomini, esposti alla
    paura, all'inesperienza, allo shock della morte e al terrore di
    diventare ad ogni istante bersagli mobili. La missione,
    cominciata quasi come una scampagnata in un campo di girasoli,
    si trasforma rapidamente in un incubo senza possibile ''happy
    end''.
    [SM=g10970]
    Autentico dramma da camera, film di sapori e odori (primo
    quello della paura), il film concede poco - dice un critico
    israeliano - allo spettacolo in senso tradizionale, ma ha dalla
    sua lo spettacolo del reale. ''Mai nella mia vita - commenta un
    reduce delle guerre israeliane - avevo ritrovato in modo cosi'
    vivido le sensazioni provate al fronte, mentre si sta chiusi
    dentro quella dannata scatola, apparentemente il luogo piu'
    sicuro in battaglia, ma anche una trappola per topi, il
    bersaglio naturale di ogni attentatore''.(ANSA).

    XGO
    26-AGO-09 17:26 NNNN
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    Bezier
    Post: 2
    Registrato il: 25/07/2009
    Città: GENOVA
    Sesso: Maschile
    00 03/09/2009 22:10
    Re:
    Bricchetto, 26/08/2009 17.51:

    CINEMA: VENEZIA; LEVANON, LA GUERRA VISTA DA UN TANK/ANSA

    (ANSA) - ROMA, 26 AGO - Tra i film di cui si parlera' molto
    alla prossima Mostra del Cinema di Venezia c'e' indubbiamente
    Levanon (Lebanon) opera d'esordio dell'israeliano Samuel Maoz
    che, dopo l'anteprima veneziana, andra' ai festival di Toronto e
    New York. Serio candidato al Leone del Futuro/ Premio Luigi De
    Laurentiis, il film e' a firma di un autore che ha alle spalle
    un serio tirocinio tra documentari e programmi televisivi. Ma
    questa storia gli appartiene in modo drammaticamente diretto,
    tanto da aver dichiarato ''forse se non avessi covato in fondo
    alla mente questo progetto la mia vita avrebbe avuto un'altra
    piega e magari sarei impazzito''.
    [SM=g9720]
    Infatti, coscritto appena ventenne, Samuel Maoz fu tra i primi
    soldati israeliani a varcare la frontiera con il Libano nel
    giugno del 1982. Coinvolto nei primi scontri, ferito
    superficialmente a una gamba, il futuro regista avrebbe rimosso
    quell'episodio fino a quando, due anni fa, non si sarebbe
    risolto ad affrontare di petto la sua memoria personale e quella
    collettiva della sua generazione, proprio come accaduto ad Ari
    Folman, l'autore di Valzer con Bashir, appena un anno fa.
    [SM=g9591]
    La pagina buia delle guerre di Israele in Libano era stata
    aperta nel 1992 dal libanese Samir Habchi con The Tornado, prima
    opera a narrare quel conflitto dal punto di vista degli
    sconfitti e della gente comune coinvolta negli scontri tra
    l'esercito di Tsahal e gli Hezbollah. Ma le facce del prisma del
    ricordo rimosso di tutto il Medio Oriente dai massacri di Sabra
    e Chatila in poi, sono molteplici, dalla tragedia palestinese
    alle vicende della comunita' drusa e maronita, al complesso di
    colpa dei soldati israeliani. La vera sorpresa di Levanon sta
    pero' nel raccontare questa storia letteralmente ''dal di
    dentro''. [SM=g9720]
    Ne sono infatti protagonisti i giovanissimi carristi
    che, rinchiusi nel loro carro armato, oltrepassano la frontiera
    libanese per una missione che dovrebbe essere di puro appoggio
    alle avanguardie di fanteria. Dal microcosmo del tank, il mondo
    si riduce a una feritoia stretta, da cui per lo piu', si guarda
    attraverso il visore a raggi infrarossi. Il mondo diventa un
    acquario quasi astratto, in cui le persone umane prendono forma
    come ectoplasmi, possibili bersagli, incidenti di percorso. I
    protagonisti della storia - dice il regista - non sono eroi e
    non vogliono nemmeno diventarlo; ma sono uomini, esposti alla
    paura, all'inesperienza, allo shock della morte e al terrore di
    diventare ad ogni istante bersagli mobili. La missione,
    cominciata quasi come una scampagnata in un campo di girasoli,
    si trasforma rapidamente in un incubo senza possibile ''happy
    end''.
    [SM=g10970]
    Autentico dramma da camera, film di sapori e odori (primo
    quello della paura), il film concede poco - dice un critico
    israeliano - allo spettacolo in senso tradizionale, ma ha dalla
    sua lo spettacolo del reale. ''Mai nella mia vita - commenta un
    reduce delle guerre israeliane - avevo ritrovato in modo cosi'
    vivido le sensazioni provate al fronte, mentre si sta chiusi
    dentro quella dannata scatola, apparentemente il luogo piu'
    sicuro in battaglia, ma anche una trappola per topi, il
    bersaglio naturale di ogni attentatore''.(ANSA).

    XGO
    26-AGO-09 17:26 NNNN




    Mh, non so se uscira' al cinema, ma prima o poi vorrei vederlo... [SM=g9720]
    Maoxo de mà, so de frevà, cianze de donna: no te fià!

    Bezier
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    Bricchetto
    Post: 56
    Registrato il: 19/07/2009
    Sesso: Maschile
    00 04/09/2009 09:13
    A giorni uscirà anche una mezza specie del film Una sporca dozzina da Quentin Tarantino.